“Viva la Comune!”

Una mostra in Belgio per celebrare i 150 anni della Comune di Parigi: “Viva la Comune! “: si svolgerà a Bruxelles e Liegi durante i 72 giorni di durata della Comune, dal 18 marzo al 28 maggio 2021, con il sostegno del gruppo Qui ed ora (Belgio) della Federazione Anarchica (Francofona).

Il 18 marzo 2021 saranno trascorsi 150 anni dall’inizio della Comune di Parigi. Nonostante un’esistenza abbastanza breve ed una repressione sanguinosa, la Comune ha segnato sia la storia delle idee politiche sia quella delle rivoluzioni. Per 72 giorni i comunardi hanno combattuto per costruire una repubblica democratica e sociale, organizzando elezioni per la comune popolare, avviando misure sociali radicali, discutendo questioni politiche all’interno di club rivoluzionari, organizzando la resistenza con la Guardia Nazionale contro la controrivoluzione di Versailles. Questa esperienza rivoluzionaria si concluse con la Settimana di Sangue, una brutale e feroce repressione dei comunardi da parte del governo francese di Versailles.

Certo, sono 150 anni fa. Gli echi di questa rivoluzione effimera hanno però risuonato nel corso della storia per ispirare la sinistra politica radicale del ventesimo secolo e per animare ancora oggi i movimenti sociali che aspirano a una democrazia radicale e popolare e all’auto-organizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori. È con il duplice scopo di rendere omaggio ai comunardi che, nell’arco di poche settimane, hanno sognato e vissuto un mondo più egualitario e solidale e, inoltre, di far luce su questi ideali ed azioni che ancora oggi ispirano le menti che noi vogliamo approfittare del centocinquantesimo anniversario della Comune per raccontare la sua storia.

Molti eventi si svolgeranno a Parigi e nel resto della Francia. Crediamo sia nostro dovere fare questo lavoro di memoria e di confronto collettivo anche in Belgio, dove diversi comunardi andarono in esilio dopo la Settimana di Sangue e, soprattutto, dove si scatenarono le grandi rivolte operaie del 1886 in seguito alla celebrazione del XV anniversario della Comune di Liegi. Una piccola parte della mostra sarà infatti dedicata a queste rivolte belghe.

È ovviamente molto difficile, se non impossibile, ricostruire l’intera storia di questa esperienza politica e non è questa l’ambizione della presente mostra. Il desiderio degli autori è quello di contribuire alla conservazione di questa esperienza ripercorrendo la storia della Comune di Parigi, dagli eventi precursori alle sue ricadute politiche. Dopo una ricerca storico-geografica, abbiamo sondato le strade di Parigi per trovare i luoghi in cui si sono svolti i principali eventi della Comune. Ad eccezione del Muro Federato nel cimitero di Père-Lachaise e qualche sporadica targa in città, spesso collocata su iniziativa dell’Association des Amies et Amis de la Commune creata nel 1882, è interessante notare che poche tracce della Comune sono sopravvissute a Parigi. Questa è una lezione che purtroppo può essere estesa alla maggior parte degli eventi nella storia popolare e rivoluzionaria.

Questa mostra, “Vive la Comune!” si svolgerà a Bruxelles e Liegi durante i 72 giorni che la Comune è durata, dal 18 marzo al 28 maggio 2021. Sarà composta da fotografie di Karim Brikci-Nigassa di luoghi che sono stati importanti nella storia del Comune in Parigi. Manu Scordia e Thibaut Dramaix, ideatori di questo progetto, interpretano queste immagini tentando di ricostituire al meglio le vicende storiche in questione. Le spiegazioni sociali, politiche e storiche sono scritte da Sixtine d´Ydewalle. Lo scopo di questa combinazione di immagini e parole è di immergervi nell’atmosfera della Comune di Parigi e di aiutarvi a scoprire o riscoprire un episodio importante nella storia del mondo del lavoro e più generalmente sociale delle nostre regioni.

La Comune di Parigi: una rivoluzione operaia, sociale e di democrazia diretta

Il 18 marzo 1871 segna l’inizio della Comune di Parigi: una rivoluzione operaia, democratica e sociale. Essa non viene dal nulla e fa parte del lignaggio delle rivoluzioni popolari parigine che hanno segnato il secolo che l’ha preceduto: 1789, 1792, 1830, 1848. In una Francia profondamente diseguale, in cui il proletariato continua a crescere rifiutando il giogo che gli era stato imposto e ribellandosi al Secondo Impero, gli anni 1870-71 furono fondamentali. Durante la guerra alla Prussia, l’imperatore francese Luigi Napoleone Bonaparte fu fatto prigioniero e, il 4 settembre 1870, fu proclamata la Terza Repubblica, mettendo al potere un governo di difesa nazionale. Dopo un mese di assedio da parte dell’esercito prussiano durante il rigido inverno del 1870-71, quando la popolazione affamata fu ridotta a mangiare i topi di Parigi, il governo si arrese al nemico. Per sopprimere ogni opposizione, scioglie i club politici, chiude i giornali dissidenti, arresta gli oppositori. Il popolo di Parigi e la sua guardia nazionale si rifiutano però di inchinarsi, sia di fronte ad un governo che considerano “tradimento nazionale” sia di fronte all’esercito prussiano.

Quando il 18 marzo Adolphe Thiers, a capo dell’esecutivo, decide di sequestrare i cannoni del popolo parigino sulla collina di Montmartre, è troppa l’umiliazione: inizia allora l’insurrezione. Quel giorno, i soldati responsabili della presa delle armi si rifiutarono di sparare sulla folla e fraternizzarono con la Guardia Nazionale. In tutta Parigi furono erette barricate e Thiers ordinò a tutto il governo e all’amministrazione di ritirarsi a Versailles, lasciando così di fatto il potere al Comitato centrale della Guardia nazionale, composto da ufficiali eletti e revocabili. Questi decidono di organizzare le elezioni per la Comune di Parigi il 26 marzo ed il 28 marzo viene proclamata la Comune.

Governo sociale e popolare, il Comune adotta diverse misure faro: proclama la separazione tra Chiesa e Stato, introduce un tetto salariale, vieta l’accumulo di mandati, pone le basi per l’istruzione gratuita, laica e obbligatoria, vieta multe e trattenute ai salari dei lavoratori, posticipa la scadenza degli affitti dovuti dopo l’assedio, crea macellerie comunali sovvenzionate, sopprime il lavoro notturno per i fornai, consente la requisizione di officine da parte della comunità operaia, ecc.

Insieme a queste misure ufficiali, i club rivoluzionari – assemblee popolari che occupano chiese, dove la popolazione discuteva questioni politiche e sociali e si autoistruiva – stanno aumentando. Questi club hanno adottato risoluzioni su vari argomenti, hanno esercitato pressioni sul consiglio della Comune, hanno chiesto che i funzionari eletti della Comune fossero revocabili e che presentassero i loro progetti di decreto alle assemblee prima di adottarli. Pertanto, le assemblee locali di quartiere hanno chiesto “un intervento permanente negli affari municipali”, a testimonianza di una vita politica di quartiere molto attiva.

La Comune è anche il momento dell’azione politica delle donne. Combattono al fianco degli uomini sulle barricate, si organizzano in associazioni e circoli, parlano di politica e chiedono più uguaglianza. Dopo una manifestazione femminile il 3 aprile, diverse donne hanno creato l’11 aprile l’Unione delle Donne per la Difesa di Parigi e la cura dei feriti. Questa associazione si riunisce ogni giorno e registra le donne pronte a difendere la città. Combinando coscienza di classe e di genere, l’Unione delle Donne ricorda anche che “qualsiasi disuguaglianza e qualsiasi antagonismo tra i sessi costituisce una delle basi del potere della classe dominante”. Difendono la necessità della partecipazione delle donne ai club ed alle riunioni di quartiere. Uno di questi club ha approvato una proposta per la piena emancipazione delle donne e il diritto al divorzio.

Di fronte a questa auto-organizzazione dei lavoratori, infatti, i governanti a Versailles stanno organizzando la controrivoluzione. Coloro che si sono rifiutati di combattere contro la Prussia sono comunque pronti a usare le loro armi contro i comunardi. Questi, organizzati in battaglioni della Guardia Nazionale, difendono Parigi come meglio possono ma il 21 maggio 1871 i soldati di Versailles tornarono in città, sotto lo sguardo benevolo dell’esercito prussiano. Quindi inizia quella che sarà ricordata nella storia come la Settimana di Sangue: una settimana di repressione brutale, crudele e feroce. I comunardi difendono Parigi fino alla fine combattendo sulle barricate erette in tutta la città. Il 28 maggio, dopo una feroce battaglia notturna nel cimitero di Père-Lachaise che ha portato all’esecuzione di 147 comunardi lungo quello che sarebbe diventato il Muro Federato, l’ultima barricata cadde. I giardini di Parigi si trasformano in tribunali brutali e fosse comuni. Le cifre variano, ma sono certamente almeno 30.000 comunardi che furono uccisi dai soldati di Versailles durante questi sanguinosi giorni, uccisi in azione o colpiti sommariamente subito dopo. I sopravvissuti vengono imprigionati e portati a Versailles per essere processati. Alcuni saranno giustiziati e la maggior parte sarà deportata in Nuova Caledonia dove rimarrà fino alla totale amnistia dei Comunardi nel 1880. È nel sangue che questo esperimento rivoluzionario condotto da coloro che sognavano una società di pace, giustizia e uguaglianza .

Attraversando i 72 giorni di durata della Comune di Parigi, la nostra mostra cercherà di dare vita a questo eccezionale evento rivoluzionario che ancora oggi ispira i nostri movimenti e di rendere omaggio ai comunardi morti per le loro idee. Lunga vita alla Comune!

Sixtine d’Ydewalle

Articolo pubblicato su Le Monde Libertaire n° 1825 del febbraio 2021

Traduzione di Enrico Voccia

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